L'Aquila, tentata truffa al concorso per finanzieri: si facevano sostituire da esperti per passare le prove

La Procura indaga su un sessantina di giovani tra concorrenti e chi si è presentato al loro posto nella scuola della Guardia di Finanza a Coppito

Si facevano sostituire da esperti per passare le prove, tentata truffa al concorso per finanzieri

di Marcello Ianni

Per indossare quella divisa da finanziere tanto sognata, e trovare anche un posto di lavoro, non si sono fatti alcuno scrupolo di violare quella legge che, un giorno, avrebbero dovuto far rispettare. Per di più violando, con il trucco utilizzato, un luogo “sacro” come quella di una caserma. Fino a ieri si pensava che solo in grosse città, magari del sud Italia potessero accadere episodi clamorosi di concorsi truccati, a vari livelli, dove la fantasia criminale non conosce limiti. E invece no.

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L'Aquila, tentata truffa al concorso per finanzieri


Secondo quanto sta emergendo in un’inchiesta che ancora non è conclusa, L’Aquila entra tra le città in cui il malaffare in un concorso ha tentato di insinuarsi: ragazzi che da Napoli, da Benevento, da Caserta per la maggior parte, sono arrivati per mettere a segno una truffa a un concorso, quello riguardante l’arruolamento nella Guardia di Finanza.

IL CONCORSO

Si tratta di uno dei tanti concorsi che frequentemente il Corpo bandisce, richiamando, visto anche il particolare periodo storico, migliaia tra ragazzi e ragazze con il desiderio di dare una svolta alla loro vita abbandonando per molti il mondo del precariato. E così salta fuori che un centinaio di giovani candidati, si sarebbero fatti sostituire da altri soggetti “più bravi” già durante le prove scritte.

Si tratta di concorrenti di età compresa tra i 25 ed i 27 anni, i quali anziché mettersi in gioco con la loro preparazione, trovando un muro nell’“avvicinare” organizzatori del concorso o militari stessi del Corpo, hanno pensato bene di farsi sostituire, attraverso la semplice falsificazione dei documenti e mandando al loro posto altri “più preparati”.

L'INCHIESTA


Qualcosa però non è andato per il verso giusto e così il trucco è stato scoperto. Su un centinaio di concorrenti, per una sessantina circa, il Pm Stefano Gallo aveva chiesto, ipotizzando il reato di introduzione clandestina in luoghi militari, arresti in carcere, domiciliari, e obblighi di firma, ma il Gip del Tribunale dell’Aquila, Guendalina Buccella (che si è orientata per l’ipotesi di truffa), ha rigettato le misure sulle quali a quanto pare c’è stata ora l’opposizione del Pm. Azione che ha fatto scendere in campo anche gli avvocati degli indagati (tra questi Massimo Carosi, Giuseppe Scenna ed Eleonora Scarfagna del Foro dell’Aquila) i quali potranno visionare i documenti in possesso alla Procura per capire nel dettaglio le contestazioni. La vicenda giudiziaria per la sua particolarità è destinata a suscitare clamore in quanto mai fino a ieri, nello svolgimento di un concorso, soprattutto all’interno della Scuola Ispettori e Sovrintendenti delle Fiamme gialle di Coppito (caserma molto cara alla comunità aquilana per la solidarietà dimostrata dopo i tragici accadimenti legati al sisma che tra pochi giorni ne cade la ricorrenza) è saltato fuori un caso di concorso truccato.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Aprile 2022, 09:55
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