Sono passati sei anni dalla morte della 19enne di Tortoreto Giulia Di Sabatino, che proprio oggi avrebbe compiuto 25 anni, ma attorno a quel tragico evento ancora aleggino troppe bugie e segreti che i genitori vogliono con forza conoscere per arrivare definitivamente alla verità. Perché per mamma Meri e papà Luciano quella notte tra il 31 agosto e il primo settembre del 2015 Giulia non ha scavalcato la rete del cavalcavia dell’A14, in provincia di Teramo, per poi lanciarsi nel vuoto, ma così come starebbe emergendo dalle anticipazioni già prodotte dalla EmmeTeam al legale della famiglia, l’avvocato Antonio Di Gaspare, qualcuno l’avrebbe prima uccisa e sezionata e poi portata lì, sul posto per simulare un suicidio.
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I CONSULENTI ITALOAMERICANI La società di consulenti italoamericani da mesi, ormai, si sta occupando su incarico dei genitori di Giulia di trovare le prove che possano confermare la tesi dell’omicidio, quella da loro sempre sostenuta. Al momento è stato rimesso un dossier di 80 pagine che contiene le prime anticipazioni su quella che sarà una corposa relazione finale che dovrà servire al legale per presentare una nuova istanza di riapertura delle indagini. «I consulenti sono già riusciti a tirare fuori più di 500 vocali, 300 messaggi e 3mila foto», spiega Adele Di Rocco del Coordinamento Codice Rosso, da sempre accanto ai genitori di Giulia in questa battaglia per la verità.
GEOLOCALIZZAZIONE Gli esperti informatici ritengono che riusciranno anche a geolocalizzare il luogo da dove tutto questo è stato fatto e a individuare la mano o le mani di chi ha agito, ma bisogna attendere l’autorizzazione di giudici americani. Stamattina, intanto, proprio per ricordare Giulia, alle 8.30, verrà celebrata una messa a Tortoreto Alto; alle 10, al ristorante dove la ragazza lavorava, “Largo del mulino”, si terrà una conferenza stampa.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Settembre 2021, 08:39
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