Annegato in mare con un peso al piede a 19 anni: la morte di Jois resta un mistero

Annegato in mare con un peso al piede a 19 anni: la morte di Jois resta un mistero

di Antonino Dolce

Bisognerà ancora attendere per avere ulteriori elementi sulla morte di Jois Pedone. Nella tarda mattinata di ieri, a Fermo, il medico legale Marco Piattelli ha eseguito l'autopsia sul corpo del 19enne trovato morto il 22 agosto scorso a Vasto. Dopo l'esame autoptico  al quale hanno assistito anche i periti di parte Piattelli non ha sciolto le riserve sulle cause del decesso e sull'origine delle ferite presenti sulla salma del giovane.

«Sono stati fatti tutti gli accertamenti conferma l'avvocato Carmine Di Risio, che assiste la famiglia Pedone ed effettuati i prelievi da inviare ai laboratori. Il medico legale non si è pronunciato, riservandosi di attendere l'esito di tutti gli esami». Una settimana fa, la madre del ragazzo, Mary Nora Ramundi, ha lanciato un appello affinché la aiutassero a cercare il figlio che non dava più notizie da alcune ore. Nella stessa giornata di ricerche, il cadavere è stato rinvenuto in un tratto di mare antistante gli scogli (potrebbero essere stati questi a provocargli le ferite) a Punta Penna dalla guardia costiera di Vasto con un peso legato al piede: una circostanza, quest'ultima, che fa protendere le forze dell'ordine verso l'ipotesi del gesto volontario.

A questa eventualità però si rifiutano di credere i famigliari che hanno parlato in più occasioni di un ragazzo sereno e che non aveva dato segnali preoccupanti. Sul decesso di Pedone la Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un'indagine. Jois era il classico studente universitario, che tornato per l'estate nella sua Vasto, aveva trovato un lavoro stagionale, cameriere al ristorante del trabocco Cungarelle. Il 19enne, come confermato anche dalla madre, aveva già acquistato il biglietto per tornare nella propria città universitaria, Parma. 
      
 


Ultimo aggiornamento: Martedì 30 Agosto 2022, 08:29
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