C'entrano qualcosa quelle foto hard con il suicidio (ma la famiglia parla di omicidio) di Giulia Di Sabatino, precipitata da un ponte a 19 anni? È la domanda a cui cercherà di dare una risposta, a Teramo, il processo che vede imputato per induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile il 30enne di Giulianova Francesco Giuseppe Totaro, per gli amici Peppe. È nei suoi dispositivi informatici che gli investigatori hanno ritrovato oltre 134mila fila che aveva cancellato, di cui oltre 42mila erano immagini e 2mila erano, invece, video di rapporti sessuali, tutti con Giulia. La ragazza fu trovata morta a settembre del 2015 sotto il cavalcavia dell'A14 all'altezza di Tortoreto. Partì un'inchiesta per la quale lo stesso Totaro fu indagato insieme ad altri due per istigazione al suicidio, con le loro posizioni poi archiviate.
E mentre la famiglia di Giulia, unica parte civile nel processo a Totaro, è quasi pronta a chiedere una nuova riapertura del caso per la morte della figlia in attesa che i loro consulenti depositino la relazione contenente gli elementi di prova che sarebbero emersi dalle indagini difensive, ieri, le amiche della 19enne di Tortoreto e sua cugina, all'epoca dei fatti contestati minorenni (avevano quasi tutte intorno ai 17 anni), hanno iniziato a raccontare in Tribunale il rapporto con l'imputato e le sue continue e pressanti richieste di fotografie di loro nude. «La nostra è stata un'amicizia complessa ha raccontato F. 26 anni -. Io gli volevo bene e lui ne voleva a me. Peppe, però, aveva una natura disturbata che ogni tanto veniva fuori e per questo poi ho voluto chiudere con lui».
Giulia di Sabatino, il giallo della 19enne precipitata dal ponte, i consulenti: «Uccisa altrove»
L'AMORE
Tra i due, è stata la ragazza a dirlo, non c'è stato mai amore.
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Maggio 2021, 10:09
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