Super Green Pass, i dubbi di Marsilio: «Non è efficace, meglio insistere con i vaccini»

Super Green Pass, i dubbi di Marsilio: «Non è efficace, meglio insistere con i vaccini»

di Alessia Centi Pizzutilli e Stefano Dascoli

L’AQUILA - Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha espresso dubbi sul cosiddetto “super green pass”, il certificato verde che consentirà solo ai vaccinati e ai guariti di frequentare i luoghi a maggior rischio di contagio. È quanto emerso ieri nel corso dell’incontro in videoconferenza tra Governo e Regioni sulle nuove misure per fronteggiare la quarta ondata Covid.

«C’è una forte pressione delle Regioni per introdurre restrizioni solo per i non vaccinati - ha detto Marsilio al Messaggero -: alcune chiedono di farlo sin da ora, senza attendere passaggi di colore. Per il governatore dell’Emilia-Romagna, fatta eccezione per la scuola e il lavoro, tutte le altre attività devono essere vietate. Su questo non sono d’accordo, ritengo sia inefficace».

Dunque per Marsilio il “super green pass” è inefficace perché «colpirebbe una piccola minoranza e per una parte soltanto dei movimenti, la gran parte dei quali è rappresentata dal prendere autobus, treni, andare a scuola e in fabbrica. Non è che tutte queste persone vanno al cinema, al teatro o allo stadio. Credo che sia necessario concentrarsi di più sulla campagna vaccinale, anticipando la terza dose, spero per tutti. Ho insistito, inoltre, ma non mi è stata data una risposta, per l’introduzione del diritto al risarcimento per i casi avversi provocati dal vaccino; considero questo un elemento importante per produrre maggiori adesioni spontanee».

Nell’incontro il ministro della Salute Roberto Speranza ha anticipato ai governatori che la terza dose verrà somministrata dopo 5 mesi. «Ci sono state varie richieste sull’anticipazione della terza dose, l’Aifa ha diminuito il tempo necessario tra seconda e terza dose, adesso vediamo se per tutte le fasce d’età» ha aggiunto Marsilio.

A innescare il pressing è stato il clima di preoccupazione per i possibili effetti sulla socialità e le ricadute economiche della quarta ondata, arrivata insieme alla stagione invernale e in concomitanza con le festività natalizie. L’arma principale resta il vaccino, in questo senso si muove anche l’Abruzzo, dove ieri ha preso il via la campagna delle terze dosi anche per gli over 40. «Un anno fa - ha ricordato Marsilio - avevamo tra i 70 e gli 80 ricoveri in terapia intensiva, oggi siamo in una situazione radicalmente diversa: è chiaro che la campagna vaccinale funziona e bisogna incrementarla». 

Sull’ultimo bollettino pesa il consueto “effetto weekend”, periodo in cui l’attività diagnostica subisce un forte rallentamento. L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti sale intanto a 104, ma scende al 4% il tasso di occupazione in terapia intensiva, mentre per l’area non critica il tasso è pari al 7%.

A livello territoriale i numeri più alti si registrano nel Teramano, dove l’incidenza settimanale sale a 152, seguono il Pescarese (106), l’Aquilano (94) e il Chietino(66).

Sono 29 i guariti e 42 i nuovi positivi registrati ieri in Abruzzo. I nuovi contagiati hanno un’età compresa tra 5 e 89 anni. Sono stati eseguiti 1.283 tamponi molecolari e 5.492 test antigenici, per un tasso di positività pari allo 0,61 per cento. Salgono a 91 i pazienti (+3) ricoverati in area medica, resta invariato (8) il numero dei ricoveri in terapia intensiva. Si registra una nuova vittima e il bilancio dei pazienti deceduti sale a 2.578. A livello provinciale l’area più colpita è il Teramano (+25), seguono l’Aquilano (+15), il Pescarese (+14) e un positivo è risultato residente in altra regione. 

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Novembre 2021, 09:06
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