Covid-19, virus letale all'Hospice: morto il pastore evangelico Dario D'Alberto
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In quei primissimi giorni quando in Abruzzo la situazione sembrava ancora tranquilla, il coronavirus era già entrato addirittura nell’hospice per i malati terminali, dove lavora la moglie. Spendendosi per assicurare il massimo delle cure a questi pazienti che più degli altri hanno bisogno di attenzioni e sostegno, avrebbe contratto l’infezione, portandola poi inconsapevolmente a casa. Una storia sentita in queste settimane più volte. Una storia di lavoro e sacrificio comune a quella di molti sanitari: medici e infermieri. Ieri, attorno alla famiglia di D’Alberto si sono strette tantissime persone, della comunità evangelica e della sinistra abruzzese e pescarese.
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«Dario - ricorda Gianni Melilla - era una persona buona e coerente coi suoi valori cristiani. Stare a sinistra per lui era una scelta naturale. La sua prematura scomparsa è ingiusta». «Era una persona stupenda, dal grande spessore etico ed umano», sottolinea l’ex consigliere comunale Ivano Martelli. «Ho avuto il piacere di conoscerti ai tempi di Sinistra Ecologia e Libertà - scrive su facebook Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana - Eri un compagno d’altri tempi, serio concentrato e non hai mai fatto mancare il tuo impegno e la tua partecipazione alla vita politica della nostra comunità». D’Alberto aveva iniziato la sua lunghissima militanza con il Pds, poi con i Ds e infine con Sel e Sinistra Italiana.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Aprile 2020, 10:02
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