Coronavirus, l'infettivologo Grimaldi: «Attenzione ai focolai nell'Aquilano»

Coronavirus, l'infettivologo Grimaldi: «Attenzione ai focolai nell'Aquilano»
«Bisogna seguire con molta attenzione come evolve la situazione e prepararsi ad accogliere un nuovo afflusso di pazienti; in questo momento ci salva il fatto che si tratta di positivi paucisintomatici o asintomatici che  ossono restare in isolamento a casa, senza sovraccaricare le strutture ospedaliere». Così il primario del reparto di Malattie infettive dell'ospedale dell'Aquila, Alessandro Grimaldi, sul nuovo aumento di contagi nella provincia dell'Aquila.

«In queste settimane non sono state rispettate le regole, bisogna indossare le mascherine e mantenere le distanze per non gettare via mesi di sacrifici. Visto che non ci sono pazienti che necessitano di rianimazione, sembra che il virus abbia un'aggressività minore, inoltre riusciamo a intervenire con maggiore efficacia perché conosciamo di più il coronavirus. Grazie a tamponi e test più veloci si fanno diagnosi precoci e non accade più che pazienti con febbre e sintomi rimangano a casa per giorni - spiega Grimaldi per il quale la recrudescenza
dei contagi - da una prima analisi è causata da turisti che vengono nelle seconde case o negli alberghi di montagna. Rispetto al periodo invernale c'è un maggiore afflusso di gente da tutta Italia e da regioni dove il Covid ha colpito di più rispetto all' Abruzzo interno».

«Credo che dopo un periodo natalizio indenni, queste zone siano diventate vulnerabili anche per l'atteggiamento irresponsabile di quanti hanno detto basta mascherine. Non bisogna mai dire queste cose, così gettiamo all'aria i sacrifici di mesi di lockdown».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Agosto 2020, 10:05
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