Il barista al rapinatore armato: «Vattene». E lui si dà alla fuga

Il barista al rapinatore armato: «Vattene». E lui si dà alla fuga

Nessuna pace per i bar tabacchi presi di mira da rapinatori a mano armata. Ieri pomeriggio altro tentato colpo a Lanciano contro il noto bar Micolucci, in viale Cappuccini, di proprietà di Assunta Di Bucchianico. Alle 15.30 un giovane incappucciato è entrato nel locale mostrando una pistola nella cintura dei pantaloni. Il fratello della titolare, Franco, e il nipote Angelo hanno reagito cacciandolo senza consegnargli soldi e provando ad inseguirlo. «Vattene» gli hanno gridato.

Il malvivente ha desistito ed è fuggito a piedi. Zio e nipote lo hanno rincorso fino al quartiere San Giuseppe, zona industriale Follani, dove ne hanno perso le tracce. Stavolta colpo sfumato per la prontezza dei gestori del bar, ma resta forte allarme e tensione per le ripetute rapine; in 31 giorni 5 messe a segno e uno fallito.

A caccia del rapinatore si sono subito portati gli uomini dei carabinieri, coordinati dal tenente colonnello Vincenzo Orlando. Non sono stati notati complici in attesa. Sul posto anche la polizia, diretti dalla Dirigente Lucia D'Agostino, e da Pescara è giunta anche l'Anticrimine.

«Aveva un marcato accento napoletano e gli si vedevano solo gli occhi raccontano ancora i gestori. Gli abbiamo detto di andarsene». L'uomo infatti era vestito di scuro, giubbotto nero e volto coperto da maschera e cappello. Durante l'irruzione nel locale c'erano cinque avventori oltre all'anziana titolare Fedora. 
 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Gennaio 2022, 08:13
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