Materiale pedopornografico scambiato online, avvocato indagato

Materiale pedopornografico scambiato online, avvocato indagato

di Manlio Biancone

La Polizia postale, con il supporto del personale del Commissariato di Avezzano, ha concluso una importante operazione in Marsica finalizzata al contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori online, che ha portato ad indagare un avvocato, che non esercita, per detenzione di materiale pedopornografico. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia dell’Aquila, pm Roberta D’Avolio, vanno avanti già da tempo e interessano non solo il territorio marsicano, ma anche altre province.

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Durante le indagini, realizzate con il supporto degli Uffici di Specialità dell’Aquila e di Pescara, è stata accertata anche la rete di rapporti, tra cittadini italiani, che detenevano e scambiavano su internet, presunti contenuti pedopornografici realizzati in danno di minori. Si è proceduto al sequestro degli hardware. L’indagine ha preso le mosse dall’attività di monitoraggio in materia, svolta d’iniziativa della polizia sul territorio tanto sui canali di file sharing, quanto su piattaforme di chat, luoghi virtuali dove è necessario imbastire vere e proprie attività sotto copertura finalizzate all’accreditamento e identificazione dei responsabili. Proprio su queste basi sembra che la Procura della Repubblica abbia autorizzato a svolgere attività sotto copertura, che prevede altresì il coordinamento nazionale del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Secondo indiscrezioni sembra che gli operatori siano riusciti ad introdursi all’interno di canali specifici di interscambio del materiale illecito e a individuare le utenze. Il lavoro degli specialisti ha consentito agli operatori di intercettare il professionista marsicano e sottoporre al vaglio dell’autorità giudiziaria la sua posizione, ne è scaturita l’emissione del decreto di perquisizione locale e informatica dove sono stati sequestrati dagli investigatori della Postale dispositivi informatici.
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Gli operatori hanno denunciato l’ indagato a piede libero per reati afferenti alla pornografia minorile. Tutto il materiale sequestrato è al vaglio del magistrato inquirente e della polizia postale e sono ancora in corso accertamenti volti alla condivisione con gli altri dei dati raccolti, così come è tuttora in corso l’analisi delle immagini e del materiale sequestrato. Considerata la delicatezza della materia gli inquirenti mantengono stretto riserbo e non lasciano trapelare nulla, ma non è escluso che nei prossimi giorni vengano individuate altre persone. Gli inquirenti, tra l’altro, evidenziano che questo è un fenomeno che coinvolge sempre più persone che vanno dal lavoratore autonomo al lavoratore dipendente, da chi possiede un titolo di studio di base al laureato. Ciò, a testimonianza della diffusione trasversale del fenomeno, che impegna quotidianamente la Polizia nell’incessante attività di prevenzione e contrasto.
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Novembre 2021, 09:43
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