Covid, in Abruzzo preoccupa la pressione sulle terapie intensive

Covid, in Abruzzo preoccupa la pressione sulle terapie intensive

di Alessia Centi Pizzutilli

L'Abruzzo, classificato a rischio moderato sulla base del monitoraggio settimanale della cabina di regia, resta in zona bianca grazie alla pressione sulle strutture sanitarie che seppur in aumento resta sotto la soglia di allarme. Preoccupano però i nuovi ingressi nelle terapie intensive, occupate da non vaccinati, come conferma Alberto Albani, referente sanitario della Regione Abruzzo per le maxi emergenze: «Soprattutto nei casi più gravi i pazienti sono no vax. Vaccinatevi, è fondamentale».

Analizzando la distribuzione dei ricoveri in Rianimazione «la Asl che attualmente ha più pazienti è quella di Pescara con 4 posti occupati, seguono Teramo con 2 e Chieti e L'Aquila con un ricovero. Cinque sono i pazienti sono intubati». Nel bollettino tuttavia vengono registrati altri due ricoveri che potrebbero non essere stati ancora caricati sulla piattaforma o potrebbero essere stati dimessi nel pomeriggio.


Arrivano invece buone notizie dall'Istituto Zooprofilattico di Teramo, diretto da Nicola D'Alterio: «Di 100 tamponi esaminati per sospetta variante Delta Plus, un solo caso è risultato positivo - spiega -. Il dato importante è che a novembre 2020 la positività dei test arrivava a toccare il 20%, oggi siamo al di sotto dell'1% e i tamponi sono aumentati notevolmente». Alla luce dell'aumento dei nuovi casi, ormai quotidianamente sopra quota cento, il direttore di Malattie infettive dell'ospedale dell'Aquila, Alessandro Grimaldi, torna sulla questione vaccini: «In questa fase è importante non temporeggiare. Bisogna vaccinarsi e chi può faccia subito la terza dose».

Sulla situazione negli ospedali, Grimaldi aggiunge «Nei reparti non c'è una forte pressione per fortuna, abbiamo avuto un aumento nei giorni scorsi, ma la situazione resta sotto controllo. Questo non vuol dire che si può abbassare la guardia, bisogna stare allerta perché il quadro è in crescita sia per fattori stagionali, sia perché c'è una perdita di efficacia del vaccino in coloro che hanno completato il ciclo da molti mesi, poi c'è ancora una quota importante di cittadini che non sono vaccinati. È importantissima la terza dose: soprattutto per le infezioni gravi c'è un problema legato alla ripresa della circolazione del virus e il vaccino protegge molto bene contro il rischio di ricoveri».


Cresce anche l'incidenza settimanale per centomila abitanti, che in Abruzzo arriva a 74,8 nel periodo dal 5 all'11 novembre, la settimana precedente era ferma a 49,7. Dal monitoraggio settimanale dell'Iss emerge poi una ripresa sensibile per le terapie intensive, che registrano un tasso di occupazione del 3,3%, e per l'area medica che raggiunge il 6,2%. La stima Rt puntuale, calcolata al 27 ottobre, è pari a 1,26. Sono 757 i nuovi casi segnalati nella settimana di riferimento, con una variazione del +17,9%, un aumento dovuto anche ai 122 focolai segnalati. Continua a salire la curva in Abruzzo, dove si registrano 138 guariti e 152 nuovi positivi nelle ultime 24 ore a fronte di 3.158 tamponi molecolari e 9.491 antigenici, per un tasso di positività pari all'1.20 per cento. Il più piccolo tra i contagiati ha appena un anno, mentre la più anziana è una 94enne, entrambi della provincia dell'Aquila. A livello territoriale le città più colpite sono Teramo con 12 casi, Roseto (11) e Sulmona (10). La provincia più colpita è L'Aquila con 77 nuovi positivi, seguono il Teramano (+46), il Chietino (+20) e il Pescarese (+12), mentre due casi si riferiscono a cittadini residenti in altre regioni. Al totale vanno sottratti 5 casi già conteggiati in altri bollettini. Il bilancio dei pazienti deceduti non registra nuove vittime. Scendono a 81 i pazienti (-1) ricoverati in area medica, ma arrivano a 10 (+4) quelli in terapia intensiva. 
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Novembre 2021, 07:59
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