Insomma, per far bella figura, molto meglio far capire quanto siamo ligi a fare la raccolta differenziata, quanto siamo sensibili al tema del surriscaldamento globale o al problema foresta amazzonica e guai, invece, a parlare di politica (19%), di lavoro e ambizioni professionali (18%) o, peggio, di quante volte alla settimana si va in palestra (15%) o, ancora, di quanto è pesante arrivare a fine mese con mille euro di stipendio (7%). La lista delle gaffe e dei peccati imperdonabili al primo appuntamento è lunga: guai a usare un linguaggio volgare (48%), no ai logorroici (e logorroiche) incapaci di ascoltare (44%), alla larga da chi sparge a piene manu status e “riccanza”, magari inesistenti (42%), da chi sbaglia regolarmente i congiuntivi (27%) o, ancora, da coloro che cercano in continuazione un contatto fisico (13%). Condividere i valori e le idee comuni sul mondo sono, per un italiano su due (52% degli intervistati), il presupposto fondamentale per una relazione di successo. Davanti all’amore per la famiglia (47%) e al fatto di condividere abitudini e ritmi della vita quotidiana (46%). Gli interessi culturali sono al quarto posto (34%) e la condivisione di hobby e divertimenti al quinto (25%).
Altro argomento: quali tipologie di persone oggi vengono considerate più interessanti? O, come recita la domanda dell’indagine: chi viene considerata oggi da un punto di vista professionale una persona di successo? Al primo posto (31%) colui, o colei, che svolge un lavoro che permette di girare il mondo. Al secondo posto ci sono le professioni che hanno a che fare con le nuove tecnologie (29%), e al terzo gli imprenditori (28%). Al fascino di intellettuali e artisti è sensibile il 19% degli intervistati, mentre chi lavora in televisione o di chi si definisce influencer viene ritenuto interessante rispettivamente dall’8 e dal 7% del campione intervistato. In fondo alla classifica del fascino, purtroppo per loro, gli avvocati (6%) e chi lavora in banca (4%). Al di là del primo appuntamento e delle condizioni per far nascere e durare una relazione, l’indagine SWG per Academic Singles ha voluto focalizzarsi poi sul vissuto degli italiani rispetto al mondo del dating online. Il quale è conosciuto - molto o abbastanza - dal 39% degli intervistati, a fronte di un 42% di italiani che lo conosce poco e di un 19% che dice “per nulla”. Ancora, a conoscere personalmente un amico o una coppia la cui relazione sentimentale è nata attraverso un sito di incontri è il 36% degli italiani, oltre uno su tre, segno del definitivo sdoganamento del fenomeno. In quanto a esperienza diretta, però, restano ancora in pochi a confessare di aver conosciuto qualcuno attraverso un sito di dating (16%): insomma c’è ancora una qualche forma di complesso a riguardo.
A prescindere da esperienze personali il 32% degli italiani vede positivamente il fenomeno, o perché sono ormai uno strumento diffuso (73%), o perché, dicono, aiutano a combattere la timidezza (67%) o, ancora, perché aiutano a trovare le persone con le caratteristiche che si predilige (52%), o, infine, perché, usando tutte le informazioni, sanno scegliere meglio di te (34%).
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