"Grasso" perché era l'ultimo giorno in cui anticamente i cristiani potevano mangiare cibi grassi prima del digiuno. E anche se i sacrifici durante la Quaresima sono sempre meno frequenti, alcune usanze sono rimaste.
Una tradizione non solo italiana, ma anche di altri Paesi cattolici come la Francia.
Nelle regioni italiane sulle tavole del Martedì Grasso non possono mancare le "chiacchiere" o "frappe", chiamate a seconda della provenienza "cenci", "bugie", "stracci", "cròstoli", "fiocchetti" e "sfrappole".
Ultime ore, dunque per ballare, travestirsi e assecondare i peccati di gola. Leggi l'articolo completo su
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