L'incidente, che non ha causato feriti, è avvenuto nello stabilimento di Boca Chica in Texas durante un test di carico pressurizzato criogenico del serbatoio dell'ossigeno liquido del prototipo Mk1: un boato ha scosso la zona, una nuvola bianca ha avvolto il lucente razzo metallico alto 50 metri e si è vista chiaramente la cupola del serbatoio schizzare a centinaia di metri di distanza dopo un'alta parabola. L'incidente è avvenuto il 20 novembre e la notizia è stata rilanciata puntualmente in italia dal sito specializzato AstronautiNews.
Musk brucia i tempi per Marte
Tante le immagini subito diffuse sul web dai tanti appassionati che tengono telecamere puntate sull'azienda di Space X in cui avvengono i test sul primo prototipo del veicolo spaziale presentato lo scorso ottobre da Musk e che nella tabella da marcia dell'azienda dovrebbe portare attorno alla Luna già nel 2020 il miliardario giapponese Yusaku Maezawa e altri turisti.
Un programma che adesso potrebbe subire ritardi anche se va detto che incidenti come questo, per quanto spettacolari, sono a dir poco fisiologici come ricorda la storia di tutta la missilistica e ancora di più nelle vicende di SpaceX che si è avventurata nella nuova frontiera dei razzi riutilizzabili, di certo il futuro dei lanciatori. Il botto, favorito dall'alta pressione dei propellenti che alimentano i tre motori Raptor, e che non ha innescato incendi o altre esplosioni, ha inoltre interessaton il primo prototipo di Starship ovvero quello dedicato espressamente a test di assemblaggio e di resistenza. Si tratta di progettare e mettere in pratica nuove tecnologie e questo rende più che possibili incidenti ed errori da cui imparare e proseguire nella missione: altri due veicoli di questo tipo sono in assemblaggio in Texas a e Cape Canaveral e l'ultimo potrebbe essere quello che decollerà davvero per lo spazio con l'equipaggio che comprende anche turisti.
La dichiarazione di SpaceX
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