Il risultato, creato attraverso reti neurali 'addestrate' alla musica, è una composizione che si potrebbe ascoltare dalla tastiera di un bambino piuttosto che nelle aule di un conservatorio, ma è il primo risultato tangibile del progetto in campo musicale. Risultati migliori si sono visti nella pittura: Google ha insegnato alla macchina come creare opere d'arte partendo da fotografie, e il computer ha creato una serie di quadri recentemente venduti all'asta a San Francisco.
C'è ancora molta strada da fare, invece, prima che l'intelligenza artificiale arrivi a padroneggiare la penna. I primi cyber-componimenti scritti dai neuroni di Big G sono poesie intrise di malinconia ma dal dubbio valore letterario. Leggi l'articolo completo su
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