Ebbene, secondo quanto rivelato da un'indagine 'Quartz' - sito specializzato in tecnologia e new economy -, anche con tutte queste precauzioni ci sono dispositivi Android che raccolgono dati sulla posizione di un utente a GPS spento e li inviano a Google quando sono connessi a Internet.
Dati che non sono mai stati usati o conservati, ha fatto sapere 'Big G', contattato dal sito 'Qz'; e ora l'azienda si è attivata per fermare la procedura, impedendo così agli smartphone quell'invio di dati sulla posizione che avveniva attraverso una sorta di 'triangolazione' tra informazioni inviate dal dispositivo.
Leggi l'articolo completo su
Leggo.it