Un gesto, quello in Azerbaigian, ingiustificabile, nonostante una lucida spiegazione di quei concitati istanti dietro la safety car: «Sono stato sorpreso conclude il tedesco perché credevo avesse frenato di colpo, tuttavia dopo mi reso conto che non aveva fatto il brake testing. In quel momento pareva così, ma dopo no. Cercherò di non farlo capitare più». E Hamilton? Il driver della Mercedes, altrettanto intelligentemente, almeno in apparenza, chiude la querelle. A modo suo. «Per me commenta l'inglese la questione è finita. Abbiamo parlato dopo la gara e non credo cambierà il nostro rapporto: quando mi ha contattato, gli ho confermato tutto il rispetto che nutro verso di lui, che resta immutato, ma gli ho pure chiesto se potesse correggere la dichiarazione sul presunto brake testing. Non era vero che l'avessi fatto. Comunque, accetto le scuse». Leggi l'articolo completo su
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