“All’arrivo non pensavo di essere qualificato, perché credevo che Weir (quarto, ndr) mi avesse superato. Poi ho visto che ero terzo e sono contento così. Il piazzamento mi soddisfa, il tempo di 20”59 no. L’obiettivo di entrare in semifinale è comunque raggiunto”. È una serata fresca allo stadio Olimpico, così per parlare ai cronisti Tortu indossa giacca a vento e cappello: “È stato bello correre in uno stadio pieno e con un meteo tipicamente inglese. Mi ha fatto piacere sentire l’incitamento di tanti italiani, tanto che mi sono sentito a casa”. Ripensando alla gara Tortu è critico sulla prima parte: “Mi aspettavo di uscire dalla curva davanti agli avversari, così non è stato, dovrò migliorare questo particolare in semifinale. Servirà senza dubbio una curva più veloce”. Scarpe fosforescenti e divisa completamente azzurra, Tortu ha affrontato il primo impegno iridato con la consapevolezza dei grandi: “La vigilia è stata tranquilla, all’entrata allo stadio quando ho visto che il favorito Makwala era assente non mi sono scomposto più di tanto, la cosa non mi ha toccato. Ho pensato solo a fare la mia gara”.
Tornando sui 100 di sabato notte, Tortu ha rivelato che se avesse scommesso sul vincitore avrebbe scelto Coleman, si è detto dispiaciuto per Bolt (“Ha perso la prima volta che l’ho visto dal vivo. Meno male per lui che non l’ho visto in passato”), ma non stupito per i fischi a Gatlin: “Il pubblico inglese è molto etico”. Infine divagazione calcistica: “Da piccolo tifavo per il Chelsea, poi sono passato al Leicester. Dopo la cacciata di Ranieri non seguo più la Premier League come prima”. Leggi l'articolo completo su
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