«Dico addio al tennis con tutto il mio cuore. Avevo due sogni nella mia carriera: vincere il Roland Garros e diventare una Top 10. Li ho realizzati e sono davvero felice». Francesca Schiavone ha detto basta, si ritira. Stavolta non ci saranno ripensamenti. La decisione di appendere la racchetta al chiodo, più volte ventilata in queste due ultime stagioni dalla prima azzurra regina in uno Slam, è stata presa, definitivamente. La campionessa milanese, che lo scorso 23 giugno ha compiuto 38 anni, ha scelto di comunicarla a Flushing Meadows, dove per la prima volta, nel 2000, aveva giocato nel tabellone principale di un Major (arrivò al terzo turno, partendo dalle qualificazioni, prima di perdere dalla Dokic). Sempre agli Us Open, nel 2003, finì sulla prima pagina del New York Times per un match di secondo turno giocato su quattro giorni (con ben tre cambi di campo) a causa della pioggia, vinto contro la giapponese Ai Sugiyama. Anche se poi è stata Parigi, con la storica vittoria al Roland Garros del 2010, a proiettarla nella storia. Parigi, 5 giugno 2010 resterà una data storica: il giorno del primo trionfo azzurro al femminile in un torneo dello Slam. «Il Roland Garros farà sempre parte della mia vita. Ho partecipato a 18 edizioni di fila, l'ho vinto nel 2010 e sono arrivata in finale l'anno successivo. Conosco ogni angolo di quel torneo, gli umori e la passione della gente sulle tribune», ha detto recentemente in un'intervista.
Francesca superò in finale per 6-4 7-6(2) l'australiana Samantha Stosur sdraiandosi poi a baciare la terra del «Philippe Chatrier» prima di abbracciare forte forte il suo meraviglioso trofeo. «È arrivato il momento di dire basta adesso e ho deciso di comunicarlo - con queste semplici parole, diretta come suo solito, Francesca Schiavone ha annunciato il suo ritiro - era nella mia testa già da un pò, da dopo il Roland Garros, poi mi sono serviti alcuni mesi per focalizzarlo al meglio e capire che era la cosa giusta da fare.
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