Sei Nazioni, Italrugby ko in rimonta col Galles. O'Shea e Parisse contro gli arbitri

Sei Nazioni, Italia-Galles 7-33
Solo 50 minuti di buona Italia non bastano per avere la meglio del Galles nel primo incontro del Sei Nazioni 2017. In uno stadio Olimpico vestito a festa e davanti al presidente Mattarella (qualche fischio da parte dell'Olimpico al momento del cerimoniale pre-partita), gli azzurri cedono 33-7 ma hanno molto da recriminare.


Prima frazione ben giocata da Parisse e compagni, capaci di andare avanti al 30' con una meta di Gori e andare all'intervallo sul 7-3, poi nella ripresa il blackout, complice un gioco al piede non perfetto ma soprattutto di una serie di calci piazzati regalati agli avversari, capaci prima di passare avanti con il piede di Halfpenny, poi con le mete di Webb, Williams e North che hanno reso il passivo troppo pesante per l'Italia. Deluso il tecnico O'Shea a fine gara: «Positivo il carattere della prima parte, dove gestendo meglio potevamo fare di più. Sicuramente buona difesa nel primo tempo, abbiamo avuto diverse opportunità ma è difficile avere la meglio quando manca la disciplina».

Poi la sottile polemica nei confronti dell'arbitraggio: «Dobbiamo cambiare la percezione delle persone che ci guardano in modo da essere arbitrati in modo equo sul campo. Ma comunque dobbiamo pensare a noi stessi. Il problema è la nostra disciplina, ma anche il fatto che abbiamo avuto solo 5 punizioni fa riflettere». Dello stesso avviso il capitano Parisse: «Le partite durano 80 minuti: primo tempo buono, poi disciplina disastrosa nella seconda parte. Ho avuto difficoltà di comunicazione con l'arbitro, ma siamo l'Italia, è così. Per cambiare le cose dobbiamo essere più competitivi in campo. Noi se facciamo falli, saranno sempre puniti. Ma non voglio dare la colpa all'arbitro. Dobbiamo pensare a noi». E c'è subito da migliorare, visto che all'Olimpico sabato arriva l'Irlanda. Leggi l'articolo completo su
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