Dieci minuti, dieci come il numero di maglia che ha vestito nelle giovanili e che un giorno Alessio sogna di indossare all’Olimpico. Lui che - come tutti i ragazzi della sua età - è cresciuto nel mito di Totti. Proprio come Francesco, Riccardi ha rifiutato la Lazio per vestire i colori del cuore. Alessio, infatti, giocava nei pulcini della Lazio calcio a 5. Ma la famiglia romanista non esitò a portarlo a un Campus estivo della Roma. È il 2009 e il ragazzino dimostra di avere qualità superiori alla media, che non sfuggono a Bruno Conti. Fu amore a prima vista, e quando Marazico si innamora sono sempre successi. L’impatto è stato devastante. Riccardi ha giocato due anni sotto età in Primavera attirando gli occhi di Di Francesco e pure del ct Mancini che in una recente intervista l’ha tirato in ballo: «Non abbiamo più numeri 10, speriamo di ritrovarli per il prossimo Mondiale in Qatar. Magari Riccardi...».
Nel 2022 Alessio avrà 21 anni. Prima però deve prendersi un posto nel centrocampo tutto azzurro di Di Francesco. Il tecnico romanista lo ha “scippato” ad Alberto De Rossi. E, visto il mercato in entrata praticamente nullo, la cosa accadrà sempre più spesso. «L’esordio all’Olimpico da romano è un’emozione unica. Avevo i brividi in panchina, figuriamoci quando sono entrato», ha raccontato nel post partita. Ieri sui social ha aggiunto: «Avevo il cuore a mille e brividi mai provati». Il suo procuratore Minieri si è limitato a un «Sono felicissimo per lui». Nei prossimi giorni sarà annunciato il nuovo contratto: scadenza 2024 a circa 500 mila euro più bonus. Già dopo l’Europeo under 17 (perso per un soffio in finale con l’Olanda) il suo nome era nei taccuini di mezza Europa. «Riccardi ha grandissime qualità. Nella Roma fa la mezzala, è molto intelligente e da metà campo in su può fare ogni ruolo. Io lo preferisco sulla trequarti per farlo correre meno. Ha i piedi per fare il 10», ha detto Nunziata ct della nazionale under 17.
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