Che fine ha fatto la vera Roma? La squadra non può permettersi un lusso come Dzeko

Edin Dzeko - foto Mancini
Forse l'acqua di Trigoria è inquinata. O forse sui giallorossi aleggia una sorta di maledizione. Chissà. Per Spalletti invece è una questione di «mente malata», che fatalmente fa cadere la squadra nei soliti errori. E come ricetta ha prescritto doppia seduta di allenamento per tutta la settimana, escluso giovedì causa partita di Europa League contro i rumeni dell'Astra Giurgiu.


Lavori forzati che Spalletti aveva ordinato anche quando tornò, a gennaio. C'era da rimettere in piedi una squadra ferma e farle assimilare i nuovi schemi.

Ieri a Torino il tecnico si è reso conto che di quei 5 mesi, molto redditizi, è rimasto poco o niente. La Roma oggi è fragile in difesa, reparto massacrato dal mercato, dalla cattiva sorte (infortuni a Rüdiger e Mario Rui) ma anche dalle scelte dello stesso Spalletti che si ostina a schierare ai lati due fuori ruolo: Florenzi a destra e il tutto destro Peres a sinistra.

Inoltre, non si hanno notizie di tre desaparecidos: Manolas, Nainggolan e Perotti. I primi due, per la cronaca, in attesa di aumento.

Capitolo Dzeko: è acclarato che il bosniaco ha queste alte percentuali di errore. È velleitario pensare di sopportarle con questa fase difensiva di burro. Leggi l'articolo completo su
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