Roma-Bayer, Voeller: «Mourinho è un mago in queste partite. Vola, tedesco vola? Ancora me lo cantano» Intervista nello speciale di Leggo

Il doppio ex che fece impazzire la Capitale negli anni ’90 conquistando anche un Mondiale e segnando 45 gol in 142 partite

Rudi Voeller

Vola tedesco vola. C’è un ex che a Roma è amato più di altri, forse più di tutti. Ma per una sera Rudi Voeller sarà quasi un nemico, ovviamente con grande rispetto. Perché il biondo che fece impazzire la capitale negli anni ’90 conquistando anche un Mondiale e segnando 45 gol in 142 partite ha il cuore per tre quarti colorati del rossonero del Leverkusen dove è stato prima calciatore, poi allenatore e dirigente per 17 anni. Una vera icona Voeller che da pochi mesi ricopre il ruolo di direttore della Germania e che stasera soffrirà. 

 

Questo articolo fa parte dell'inserto di Leggo su Roma-Bayer Leverkusen che verrà distribuito govedì 11 aprile allo stadio Olimpico prima della partita delle ore 21

 


Roma-Bayer Leverkusen, è la partita del cuore. Per chi tiferà? 
«Sapete quanto amo la Roma, quanto tifo per lei. Ma mi perdoneranno i tifosi per una sera dovrò tifare contro i giallorossi. Dopo 30 anni il Bayer merita di alzare al cielo un trofeo, la Roma lo ha fatto già l’anno scorso. Spero di ritrovarli in Champions, magari arrivano quarti in serie A». 

 

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Sa che ha spezzato il cuore di molti tifosi?

«Ma non è facile per me, sono davvero lacerato (ride, ndr). Roma è la città più bella del mondo, mia moglie Sabrina è anche romana e tifosa della Roma. Lì ho vissuto gli anni più belli da calciatore, se chiudo gli occhi rivedo Trastevere e risento i sapori del vostro cibo. Sono mezzo romano più che mezzo italiano. Quando ci torno i tassisti ancora mi cantano il coro ripreso dalla canzone della Cuccarini. Spero che ora non ce l’abbiano con me, auguro alla Roma di vincerle tutte dopo giovedì prossimo». 

 

 


Passiamo alla parte tecnica, quali sono i punti di forza delle due squadre? 
«La squadra di Mou è compatta, per batterla ci vuole pazienza e nervi saldi. Ricorda molto la mia di Roma. Si basano principalmente sulla difesa ma hanno giocatori forti anche davanti». 


Al contrario del Bayer hanno infortunati importanti però. 
«Il Leverkusen si è ripreso alla grande con Xabi Alonso, gioca un bel calcio offensivo anche se concede qualcosa dietro». 


Quanto può pesare l’esperienza di Mourinho? 
«Josè in queste gare è un mago, sa come caricare l’ambiente. So che in Italia qualcuno lo critica ma lui è un allenatore che dice sempre quello che pensa: apertamente, direttamente, a volte provocatoriamente. Non sopporta nulla, e questo va bene ai romani. Lo trovo perfetto in quel contesto». 


Circa trent’anni fa, Roma-Broendby. Un altra semifinale di coppa Uefa. Il suo gol portò la Roma in finale. 
«Mamma mia. L’Olimpico era pieno già prima della partita come lo sarà stasera. Il mio gol del 2-1 è arrivato alla fine, siamo andati sia io che Rizzitelli sul pallone, poi ho visto la rete gonfiarsi e non ci ho capito più nulla. Quel boato dello stadio non lo dimenticherò mai, probabilmente è il ricordo più bello che mi sono portato via dalla Capitale insieme alle reti nei derby». 


La sua Roma è stata una delle più amate della storia pur non avendo vinto lo scudetto. Come se lo spiega? 


«Perché in campo mettevamo il cuore ed eravamo un gruppo molto unito. C’erano giocatori molto attaccati alla maglia come Conti, Tempestilli, Giannini o Desideri. Ai romani interessa questo, sanno capire chi ci tiene. E in questa Roma mi pare ci tengano in tanti, a partire dal tecnico». Leggi l'articolo completo su
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