La Juve soffre ma passa 1-0 a Parma: gol di Morata viziato da fuorigioco -Foto

Alvaro Morata (LaPresse)
TORINO - Quanta fatica. Tanta, troppa. La Juve impiega 89 minuti per beffare un tignoso Parma e assicurarsi un posto nelle semifinali di Coppa Italia, dove incontrerà la vincente di Roma-Fiorentina. Decisivo l'ingresso di Morata, per la prima volta affiancato al connazionale Llorente che gli ha offerto l'assist in posizione di leggero fuorigioco: «Io e Fernando insieme? E' una variante possibile. Abbiamo vinto una partita difficile. Penso che questa Juve possa conquistare tutto».




Non si vedono i 40 punti che in campionato distanziano la capolista dalla cenerentola. La Juve senza Pogba e Tevez viaggia a tre cilindri, fatica a procurarsi occasioni da gol, al netto di un cross di Pepe che rimbalza sul palo. Male il Re Leone, macchinoso e involuto, la controfigura del bomber ammirato l'anno scorso. Più arrembante il Parma - benché, orfano di Cassano, sia arroccato in un 4-5-1 -, che lascia la crisi societaria negli spogliatoi, reclama un rigore (mani involontario di Lichtsteiner) e punge con l'ex Palladino e Nocerino.











Juve più propositiva in avvio di ripresa, ma la carica si esaurisce in fretta. Allegri rimpiazza un anonimo Vidal e Coman con Pogba e Morata. Tutti si aspettano il colpo risolutivo del francese e invece è lo spagnolo a colpire poco prima del gong. «La forza della Juve può arrivare anche dalla panchina», sorride Storari. «Il Parma si è chiuso bene, ma noi ci siamo dimostrati maturi. Non si può vincere sempre 3-0», filosofeggia Allegri.



Intanto si anima il mercato. La Juve ha bloccato per giugno il 17enne Gerson, jolly offensivo della Seleçao Under 20 con le stimmate di nuovo Pogba. Spaventa però la richiesta di 11 milioni avanzata dalla Fluminense e la concorrenza di Barcellona e Inter. E' invece costato 4 milioni il riscatto di Rugani, che resterà fino al termine della stagione all'Empoli. Lunedì Sturaro arriverà finalmente a Torino, dove oggi è atteso De Ceglie, di rientro dal Parma. C'è infine cauto ottimismo sul matrimonio anticipato tra Giovinco e il Toronto. Per rimpiazzarlo, sfumato Zaza, Marotta pensa più a Osvaldo che a Pazzini, ma l'Inter preferirebbe cedere l'itaolargentino all'estero. Leggi l'articolo completo su
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