A Lodz, in Polonia, le azzurre soffrono dall’inizio, sull’8-13, risalgono con pazienza, complice un bel primo tempo di Chirichella. Egonu sbaglia un contrattacco, Goncharova è alterna e viene sostituita. Il sorpasso è con Egonu, in diagonale. Entra Lucia Bosetti al posto di Sorokaite, per rafforzare la ricezione, sul 21-19 sembra fatta invece va in crisi la ricezione di Sylla. Sul 23 pari un contrattacco facile viene sbagliato da Egonu, sulla parità a 25 salta la ricezione di Sylla, poi il muro subito dal nostro opposto, sempre alterno.
Il secondo set è da vincere e l’Italia ci riesce, sempre concedendo parecchio, sul 6-9, sul 10-12. Un contrattacco chiave è il 14-13 di Egonu, seguito dall’ace di Sylla. La tensione scende un po’, è il libero Monica De Gennaro parlare da leader, in campo. Una serie in battuta di Chirichella porta al 17-14 di Sorokaite, poi il muro di Folie. Egonu azzecca un muro ma sbaglia un diagonale. Dal 22 pari va in battuta Folie e manda per le terre la ricezione russa: si può sorridere, con il +3, anche grazie al nastro.
I balbetii riprendono nel terzo parziale, sono a lungo più continue le rosse del viceallenatore Sergio Busato, trevigiano. La correlazione muro-difesa azzurra non è consistente, sul 9-14 l’Italia recupera due punti ma spreca due contrattacchi. Un tocco a muro su Sorokaite porta al 14-15, è sempre la nostra lituana, a sancire la parità. Entra Alessia Orro per battere, Egonu fa uscire gli occhi dalle orbite, per celebrare il vantaggio, confermato da Sylla. Sul +2, si affaccia Parrocchiale per rafforzare la difesa, al posto di Sorokaite. Basta mantenere il vecchio cambio palla, Egonu però chiude fuori, un ace russo è questione di centimetri, due videocheck contrari all’Italia portano al 22-23. Sorokaite azzecca il cambio palla, un’invasione russa ridà vantaggio all’Italia. Goncharova azzecca il contrattacco punto, Sorokaite annulla il setpoint con un colpo ritardato. Malinov difende, Folie mura e anche Egonu mette le mani, per il 27-25.
Gli scambi si allungano, nella quarta partita, che peraltro sale di livello.
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