Brooks assente, Gentile (Alessandro) spento, di Kleiza meglio non parlarne. Banchi deve rinunciare ad Hackett (problema muscolare), niente Metta World Peace nei primi cinque di casa. Intensità esasperata e pubblico protagonista (gara interrotta per lancio, festoso, di carta igienica e stelle filanti sul parquet). Cantù ci tiene da morire a portare a casa la vittoria, anche per questioni di classifica, ossia per agguantare i play-off. Inizio terrificante della squadra di Sacripanti che sorprende un'Olimpia assonnata e tradita dai suoi uomini cardine. Solo Samuels fa il suo dovere. All'intervallo Milano è sotto (43-37).
Cantù continua ad attaccare a testa bassa, mettendo in campo una fisicità strabiliante. Nervi tesi da una parte e dall'altra (fioccano i tecnici). Sospinta dal suo pubblico, Cantù riscappa a +10, per la disperazione di un Banchi incredulo.
Milano si affida al solo talento per rimettersi in carreggiata ma Cantù è in trance agonistica. Una tripla di Metta spegne definitivamente la flebile luce vitale dei biancorossi. Cantù festeggia, Milano è caduta. Metta l'aveva detto: «Mi piace battere i migliori». Detto, fatto. Leggi l'articolo completo su
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