Milan campione d'Italia, Pupi Avati commosso: «Ho goduto per le lacrime di Calhanoglu»

Per il regista, da sempre tifoso del Milan, esiste solo una cosa meglio dello scudetto: "Lo cambierei solo con un mio Oscar"

Milan campione d'Italia, Pupi Avati: «Mi sono commosso, le lacrime di Calhanoglù? Che goduria»

«Ieri ho vissuto la partita scudetto guardandola in treno, su di un cellulare. Già al primo gol mi sono commosso, sul secondo ho provato a trattenermi e sul terzo gol sono esploso in un pianto liberatorio. E una signora davanti a me mi ha detto 'mi dispiace': pensava mi fosse successo qualcosa di brutto». A parlare, ospite di 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1, è il regista e tifoso milanista Pupi Avati, che oggi ha raccontato con entusiasmo a Giorgio Lauro e Francesca Fagnani come ha vissuto lo scudetto rossonero.

 

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«Questa vittoria ha fatto bene a tutta l'Italia, anche agli interisti. La gioia è bella da vedere, ha qualcosa di sacro e misterioso. Ma quando ho visto il traditore Calhanoglu con le lacrime agli occhi lo ammetto: ho goduto». Alla domanda su quale consiglio darebbe ai 'cugini' nerazzurri per superare questo momento, il regista ha poi replicato: «Secondo me hanno condiviso la nostra gioia, i tifosi interisti sono stati molto signorili, ci hanno fatto i complimenti e forse sono stati anche loro felici per la vittoria».

 

Una parola anche sul protagonista assoluto di questa cavalcata trionfale: «Sono autenticamente innamorato di Pioli - ha detto Avati a Rai Radio1 - mi ricorda un pò mio padre, che era bello ed elegante e piaceva molto alle donne, proprio come l'allenatore milanista».

 

Infine l'incoronazione per il miglior milanista della stagione: «Leao. Lui non va venduto, è il miglior giocatore italiano. È la grazia, è Ermes, ha le ali ai piedi. Ha la naturalezza che Lucio Dalla aveva col clarinetto, un grandissimo talento. Qualcosa di meglio dello scudetto? Lo cambierei solo con un mio Oscar...»

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