Aggregato per la prima volta ai grandi l'anno prima da Inzaghi, promosso poi ufficialmente a febbraio dopo la cessione di Nocerino, per Mihajlovic era l'alternativa a Riccardo Montolivo, tanto da volerlo lanciare già con la Juventus, a metà secondo tempo: il quarto uomo aveva la lavagna in mano, poi all'ultimo Montolivo ha fermato il cambio, garantendo alla panchina che avrebbe finito regolarmente la gara. Mihajlovic aveva in mente da tempo di farlo esordire ma fu esonerato senza particolari ragioni. E così ci ha pensato il suo ex allenatore della Primavera a realizzare il sogno del ragazzo di Lecco che con Montella trova anche la prima gioia, una rete meravigliosa al Sassuolo a San Siro con un destro potente, preciso, imprendibile per Consigli. Poi il sogno continua: fa gol anche alla Juve. Stessa modalità.
Ancora potenza e precisione e per il Milan sono tre punti fondamentali contro i super Campioni d'Italia. Ma quelle due reti, che a distanza di venti giorni lo hanno consacrato, poi gli anno fatto perdere l'equilibrio e subito dopo il campo. Nemmeno gli infortuni di Montolivo e Bonventura gli permettono di confermarsi in una zona del campo dove piano piano Sosa cresce e Pasalic è diventato decisivo. Ora gioca poco, fa tante panchine ma il Milan continuerà a credere in lui: sarà uno dei giovani da cui ripartire. Leggi l'articolo completo su
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