«Questo aspetto conferisce una responsabilità maggiore ai dirigenti sportivi, ai campioni che vengono visti come riferimento - ha detto ancora il Presidente Mattarella -, giovani che costituiscono esempio per altri giovani, a chi investe nelle società sportive, al mondo della comunicazione che opera nell'ambito dello sport e assicura un collegamento continuo con passioni popolari così avvertite». «Lo sport si fonda sui principi di lealtà e di correttezza - ha aggiunto -. Sul desiderio di superarsi e di prevalere nelle gare e negli incontri, sul coraggio di competere con chi appare come favorito, ma anche sul senso sportivo di riconoscere, e applaudire, il merito altrui quando esso si manifesta. L'etica propria dello sport può aiutare l'etica civile e rendere migliore il nostro modello sociale».
«Lo sport è, insieme, causa e conseguenza di una passione collettiva che accompagna gare e campionati, e talvolta contribuisce a farci sentire un popolo.
MINISTRO LOTTI
«I fatti di terrore che continuano a scuotere l'Europa parlano chiaro: c'è chi ci vorrebbe chiusi in casa, in preda alla paura e al timore. C'è chi sta mettendo in discussione il nostro sistema di valori seminando il panico. Voglio affermarlo con forza e con chiarezza: lo sport è una delle risposte più efficaci che il nostro mondo ha da offrire a questi signori del terrore». Lo ha dichiarato il ministro dello sport, Luca Lotti, durante la storica visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Coni. «Lo sport è la risposta migliore, un antidoto vero contro la paura. Chi fa sport combatte a viso aperto, ad armi pari, non colpisce vigliaccamente gente inerme - aggiunge Lotti -. Chi fa sport coltiva l'amicizia, non l'odio». Leggi l'articolo completo su
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