Ai punti, comunque, è più Lazio che Roma

Ai punti, comunque, è più Lazio che Roma
Lazio batte Roma 4-2, ma è solo il risultato dell’incredibile totale dei pali e delle traverse presi dalle due formazioni: Leiva, Immobile (già in gran forma e splendido condottiero), Correa e nella ripresa Parolo per la Lazio; due volte Zaniolo nel primo tempo per la Roma. Invece, l’anomalo derby d’estate finisce 1-1, senza vincitori né vinti, e c’è amarezza soprattutto per la squadra di Simone Inzaghi, perché alla fine della stracittadina, oltre a una fase offensiva più incisiva, può anche recriminare un gol annullato di Lazzari (fuori gioco ingenuo di Jony) nel finale, che avrebbe fatto storia.


Ai punti, comunque, più Lazio che Roma, spinta anche da un gran bel pubblico caldo, per essere solo fine estate. Certo, fino al gol del pareggio di Luis Alberto al 58’ (la Roma in vantaggio su rigore di Kolarov nel primo tempo) qualche dubbio e un po’ di ansia aveva preso i biancocelesti. La rete sembrava non arrivare mai e nemmeno quel tanto atteso colpo di talento di uno dei tanti “piedi buoni”. Invece, proprio Milinkovic conquistava una gran palla a centrocampo e proprio Luis Alberto la trasformava in rete, con una giocata da biliardo. I due talenti cristallini, che questa estate sono apparsi trasformati e convinti di voler restare con Inzaghi rispetto alle riluttanze di un anno fa, alla lunga sono usciti fuori e hanno rimesso in piedi il match contro i giallorossi. La Lazio è apparsa avanti anche nella condizione fisica, se è vero che nel secondo tempo ha pressato senza soste, segnando all’86’ quel gol poi annullato giustamente dal Var.


Il derby doveva essere una prima prova del nove dello strepitoso pre-campionato del gruppo di Inzaghi (9 vittorie su 9) e in fondo lo è stato, anche senza i tre punti in cassaforte. La Lazio è più forte, esperta e sicura di anno fa; Lazzari è una freccia con un futuro da top player e Jony, sia pure impaurito dal clima derby capitale, crescerà rapidamente. Se fosse arrivato anche un attaccante vice-Immobile, in questo estenuante e lunghissimo mercato, sarebbe stata la ciliegina sulla torta.
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