Li sta scegliendo insieme alla società (già presi il difensore Hoedt e il centrocampista Morrison), saranno quelli che nella prossima stagione dovranno far fare alla squadra il definitivo salto di qualità, e che in tre anni dovranno portarla a lottare per lo scudetto come ha promesso il ds Tare qualche tempo fa. Le certezze arrivano soprattutto dal centrocampo con Biglia uomo in più. Fino a oggi è il secondo giocatore che ha recuperato più palloni di tutti, dietro al connazionale Gentiletti che però è fuori per infortunio da settembre e che ha giocato appena due gare. Per Biglia 61 in 19 partite, ben 8,4 a gara una media impressionante tra le più alte della serie A.
Il suo è un pressing asfissiante, ossigeno allo stato puro per il gioco di Pioli che vive di ripartenze e di velocità per sfruttare al meglio le caratteristiche di due come Candreva e Felipe Anderson. Il brasiliano, sempre più protagonista con la maglia della Lazio, è stato però ignorato dal ct Dunga, e dovrà dunque attendere per la sua prima convocazione con la maglia verdeoro.
Da questa statistica di Opta, il dato che si evince è chiaro: eccezion fatta per Basta, che è l'unico difensore ad avere una media alta (6,6), il resto dei difensori naviga a metà classifica. Lo stesso De Vrij, che è considerato il leader del reparto e che, orfano dell'infortunato Gentiletti, si è trovato suo malgrado a doverlo guidare, non riesce a primeggiare. La spiegazione è probabilmente nel gioco estremamente offensivo di Pioli che, il più delle volte, lascia la difesa troppo scoperta. Contropiede e velocità hanno fatto però della Lazio la vera sorpresa della stagione. Per questo il tecnico, dopo il pari in Coppa con il Napoli ha chiesto più attenzione: «Non dovevamo uscire alti, dovevamo stare più attenti nell'azione del gol subito, la linea difensiva si è aperta troppo». Leggi l'articolo completo su
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