Lazio, in Campidoglio la cerimonia per i 100 anni di Maestrelli

Il presidente Lotito: "Tommaso è un punto di riferimento per tutti". Sarri: "Un orgoglio sedere sulla sua stessa panchina"

Un'ora di grandi emozioni rivissute attraverso il racconto dei protagonisti: è andato in scena in una gremitissima Sala della Protomoteca del Campidoglio la toccante celebrazione per il centenario della nascita di Tommaso Maestrelli che nel 1974 conquistò il primo scudetto della Lazio, un'impresa che ha fatto la storia del calcio. A distanza di quasi 50 anni da quel trionfo tricolore il ricordo del tecnico più amato della storia biancoceleste è più che mai vivo. Presentatore dell'evento Guido De Angelis che ha fortemente voluto questa iniziativa organizzata assieme alla Lazio Ciclismo, la Lazio Motociclismo ed il Centro studi Nove Gennaio Millenovecento.

 

Nella sala sono stati messi in mostra anche alcuni cimeli storici dell'epoca grazie alla collaborazione con la 'Lega dei collezionisti'. Quattro i protagonisti dell'impresa del 1974 che erano presenti: Gigi Martini, Sergio Petrelli, Giancarlo Oddi e Franco Nanni mentre Renzo Garlaschelli e Vincenzo D'Amico che, con Giorgio Chinaglia, componevano l'attacco di quella squadra, hanno mandato dei video saluti. “Maestrelli mi convinse a giocare terzino e fu la mia fortuna. E' stato un innovatore, un grande tecnico” le parole di Gigi Martini, Nanni invece ha tenuto “a ringraziare il mister, per avermi fatto arretrare da ala tornante a centrocampista".

 

 

Emozionato Massimo Maestrelli, figlio di Tommaso, che dopo aver ascoltato la canzone dedicata da Tony Malco a Maestrelli ha ricevuto lo scrosciante applauso dei presenti: “L'emozione che ho vissuto domenica scorsa, prima di Lazio-Spezia, con i miei figli e i miei nipoti, non ha prezzo – spiega con la voce rotta dall'emozione -. La Nazionale di mio padre era la Lazio e, con la Lazio, ha realizzato i propri sogni. Ha corso il rischio di allenare la Roma, ma adesso posso dire che ha fatto la scelta giusta”. Tantissimi i personaggi che hanno partecipato a partire da Alessandro Onorato, che ha fatto il saluto di benvenuto con un annuncio: “Abbiamo intitolato due parchi cittadini, rispettivamente in zona Cassia e Boccea, a Pino Wilson, capitano della Lazio del 1974, e Umberto Lenzini, che di quella squadra era il presidente”. Con lui c'erano tra gli altri Alessandro Di Battista e Nicola Pietrangeli che ha raccontato di essere nato laziale “per corrispondenza”: “Potrei fare un film su Maestrelli”. Non è mancato il saluto da remoto del tecnico della Lazio Maurizio Sarri: “Maestrelli è una leggenda e non solo per i tifosi della Lazio. Io vivevo a Firenze e il suo nome era forte anche fuori da Roma, fuori dall'ambiente biancoceleste. Per me sedere sulla sua stessa panchina è motivo di grandissimo orgoglio. Spero di riuscire a fare anche solo un minimo di quello che ha fatto lui".

 

 

Messaggio anche da parte di Giovanni Malagò, presidente del Coni: "Anche se è noto il mio tifo per la Roma, mi unisco oggi nell'abbraccio a Massimo Maestrelli per il ricordo di suo papà, un uomo di classe e signorilità, valori aggiunti nel calcio, che oggi sembrano mancare". In prima fila manco a dirlo il patron della Lazio Claudio Lotito: “Oggi celebriamo una persona che sapeva plasmare i caratteri forti, anche bellicosi, di tante persone, e convogliarli in un unico scopo. Posso annunciare che terremo lo stendardo raffigurante Maestrelli in curva sud per tutto il mese di ottobre”.

 

Poi aggiunge: "Il 'Maestro' è un punto di riferimento, era un padre per tutti. I laziali non sono come gli altri tifosi: essere della Lazio è un modo di vivere. Quando le cose vanno bene, manco li vedi, ma quando vanno male escono come i funghi. Abbiamo vinto sette trofei, più di tutti dopo la Juve. Manca la cosa più importante, ma non diciamo niente...”. Poi conferma la volontà di regalare ai laziali lo stadio Flaminio: “Io sto lavorando per vedere cosa possiamo fare realmente con tutte le persone funzionali, oer poter trovare la soluzione al problema. Bisogna trovare la soluzione giusta sia dal punto di vista romantico, sia strutturale. La copertura, il parcheggio, i posti sugli spalti sono molti dei problemi da risolvere. Noi stiamo programmando non un qualcosa per il domani, ma per il futuro. Vogliamo una struttura che sia il fiore all'occhiello per il nostro popolo".

 

 

Leggi l'articolo completo su
Leggo.it