Juve-Napoli, l'avvocato Grassani: «Partendo per Torino la squadra avrebbe commesso un reato»

Juve-Napoli, l'avvocato Grassani: «Partendo per Torino il club avrebbe commesso un reato»
Paradossi del calcio a tutti i costi ai tempi del coronavirus. Il Napoli, non partendo per Torino e con la Lega Calcio che non rinvia la partita in casa della Juventus, rischia lo 0-3 a tavolino. Ma Mattia Grassani, avvocato del club partenopeo ed esperto di diritto sportivo, ricorda anche che «il Napoli avrebbe commesso un reato partendo per Torino e lasciando la Campania».


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Il caso è emerso con la positività dei calciatori Piotr Zielinski e Eljif Elmas, dopo alcuni tamponi effettuati per via del focolaio scoperto al Genoa, che il Napoli ha affrontato la settimana scorsa. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'avvocato Grassani spiega: «Le comunicazioni di Asl e Regione Campania vanno tutte nella stessa direzione: impedire ai giocatori in contatto stretto con positivi di lasciare il domicilio, quindi anche di uscire dai confini regionali e nazionali. I documenti tagliano la testa al toro rispetto al rapporto tra ordinamento sportivo e norme dello Stato».

Il legale difende l'operato del Napoli: «Abbiamo comunicato tutto in tempo reale e abbiamo informato tutti dell'impossibilità di partire: giudice sportivo, Lega Serie A, Figc e Juventus. C'è un divieto che, se infranto, costituirebbe un reato. Il calcio può aspettare, abbiamo informato anche la Asl e la Regione: la legge sportiva non può essere superiore a quella dello Stato». Il Napoli, intanto, resterà in isolamento per 14 giorni e probabilmente i giocatori resteranno a Castel Volturno per continuare ad allenarsi, limitandosi agli spostamenti tra centro d'allenamento e residenze. Leggi l'articolo completo su
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