Gol annullato per fuorigioco non suo, ma di Stark. Benassi, di testa, impegna Pollersbeck. Tiro centrale, parata facile. Poi ci prova Pellegrini con un gran destro dalla distanza, respinto dal portiere. Equilibrio e cattiveria aveva chiesto Di Biagio alla vigilia. Ci sono, la seconda anche troppo: il primo tempo si chiuderà con quattro ammoniti, compresi Berardi e Conti, già diffidati. I tedeschi si confermano gran palleggiatori, ma la pressione li costringe all'errore. E da quello di Dahoud - che perde palla sull'attacco di Pelegrini - scaturisce il vantaggio. Palla a Bernardeschi che brucia Pollersbeck in uscita. Sul parapiglia per recuperare la palla dopo il gol, Berardi rimedia un inutile giallo, insieme ad Arnold.
È soprattutto grazie al lavoro sulle corsie esterne che l'Italia va al riposo in vantaggio. La Danimarca, intanto, sta battendo la Repubblica ceca. La ripresa è condizionata dal caldo, diversi giocatori boccheggiano. Arriva la notizia del pareggio ceco. C'è fretta di arrivare al 2-0 e si vede qualche errore di troppo. Ma Caldara e Pellegrini su tutti continuano a cucire il gioco azzurro. Anche i tedeschi sono stanchi. Pellegrini impegna Pollersbeck con un gran destro rasoterra. C'è il terzo gol della Danimarca, poi il quarto. È benzina per i muscoli dell'Italia. Il fischio a Cracovia precede di poco quello a Tychy. Di Biagio ed i suoi possono abbracciarsi.
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