Il super tifoso Gerry Scotti promuove il Milan di Gattuso: «Tu si que vales»

Gerry Scotti al Milan di Gattuso: "Tu si que vales"
Nel nome del padre. Così è stato per Gerry Scotti, così è successo con suo figlio Edoardo. Il Milan è una passione, anzi «una malattia da cui non si guarisce più». Il primo gol che ha visto è stato di Altafini. «Era la prima volta a San Siro, era inverno e avevo i pantaloni corti. Non me lo dimenticherò mai». Era un Milan bellissimo, poi è venuto quello stellare, e poi ancora «quello spaziale che ha fatto innamorare anche mio figlio». Oggi tifano davanti alla tv con amici «perché allo stadio non riuscirei a guardare la partita come vorrei io...».

Cos’ha pensato quando l’era cinese è finita?
«È stata la conferma che tutte le mie sensazioni erano giuste, cioè che fosse un periodo transitorio con una gestione un po’ fine a se stessa. Quando ho capito che quest’anno sarebbe stato diverso mi sono riappassionato alla causa Milan».
E col fondo Elliott come la mettiamo?
«Zero romanticismi: sono manager gente abituati a maneggiare soldi, a guadagnarci e l’unico modo nel calcio per farlo è vincere. Hanno un po’ l’obbligo istituzionale di vincere o provare a farlo per ricollocare il club nel mercato internazionale».
Che effetto le fa rivedere Maldini, Gattuso, Leonardo e Kakà nel Milan di oggi?
«Li amo tutti, mi sembra però un tantino affollato il parterre ora».
Non danno sicurezza rivederli rossonero?
«Sì, però non allunghiamo le fila degli ex perché l’effetto nostalgia non ci interessa. Dobbiamo guardare al futuro».
Gattuso lo vedrebbe in una suo show?
Certo, a Tu si que vales… (ride, ndr). L’ancora di salvezza di un Milan allo sbando lo scorso anno. Quando è stato il momento della grande rivoluzione e si sparavano tanti nomi ho temuto di perdere la sua figura di riferimento. Meritava di restare»
Anche per lei Rino è solo grinta?
«È meno grezzo di quanto… a lui piace camuffarsi. Ho l’impressione che vedremo un buon Diavolo».
C’era bisogno di Higuain?
«Il Milan aveva bisogno di un leader, ci mancava da anni. Il Pipita sta facendo sentire il suo peso e mi sembra che abbia un buon effetto sui compagni. Ho visto l’abbraccio che gli ha fatto Gattuso a fine partita con la Roma: mi sembra ci sia già un grandissimo feeling».
Dove può arrivare questo Milan?
«Tra i primi posti dopo la Juventus»
Anche secondo?
«Tolta la Juve che vincerà anche quest’anno, dietro possiamo starci pure noi».
La partita che vorrebbe rivivere?
«Il 4-0 al Barcellona quella Coppa Campioni li. Di vincere un derby ti può capitare anche quando sei scarso, ma vincere la Champions no. Quindi m sognamo pure...».
Gerry, sorpreso dalla scelta di Berlusconi e Galliani di ricominciare dal Monza?

«Credo alla loro astinenza da calcio, sono due troppo malati di pallone per starne fuori. Vedo una Milano che si avvicina a Londra. Con altre squadre nella massima serie. Certo, hanno un’età che se vogliono portarlo in A è meglio che si diano da fare subito (e giù un’altra risata)». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it