«Ho detto sì alla Fiorentina perché nella mia carriera un po' strana le sfide mi sono sempre piaciute. E questa è sicuramente una grande sfida». È l'entusiasmo di AlessandroDiamanti all'inizio della sua nuova avventura a Firenze. Il fantasista, reduce dall'esperienza in Cina con il Guangzhou, è stato presentato oggi. «Finalmente presento qualcuno senza bisogno dell'interprete...», ha scherzato il club manager dei viola Vincenzo Guerini. «Era tanto -ha aggiunto- che speravo di arrivare a questo giocatore. Lo abbiamo cercato e voluto, ma lui voleva venire qui a tutti i costi. In questo calcio così meccanico è bello sentirsi dire certe cose. Ha rinunciato a tante cose per questa maglia, sarà un buon auspicio per il futuro. Abbiamo fatto un ulteriore sforzo economico, avendo già un monte ingaggi molto pesante. Abbiamo cercato di accontentare l'allenatore e Diamanti è un giocatore che rientra nella nostra filosofia di gioco. Ci ha sempre fatto penare quando lo abbiamo incontrato, speriamo che ora faccia penare qualcun altro». E le motivazioni non mancano al giocatore toscano, che già agli inizi della sua carriera aveva indossato la maglia della Fiorentina: «Ero nella Primavera e ho fatto solo 2-3 presenze in prima squadra perché ero un po' più bravino degli altri. Tornare qui è un onore per me, mi fa piacere perché vuol dire che ho lavorato bene negli ultimi anni», ha evidenziatoDiamanti, che ha scelto la maglia n.18.
Il suo nome è stato accostato anche ad altre squadre: «La Juventus? Si dice il peccato ma non il peccatore», ha glissato il giocatore. Diamanti ha parlato con Montella prima del suo arrivo e si è detto pronto a scendere in campo fin da subito. Nessun consiglio particolare a Mario Gomez, un giocatore sempre più in crisi che il tecnico sta cercando in tutti i modi di riportare al top: «Io devo aiutare la squadra, non un giocatore. Capitano a tutti i momenti di difficoltà, i grandi campioni come lui hanno più facilità degli altri a superare i tempi duri». 'Alino' non ha fissato un obiettivo specifico per la Fiorentina («Questa squadra può vincere con tutti»), ma a livello personale ha ammesso che fra i suoi obiettivi vi è anche il ritorno in azzurro: «La Nazionale te la meriti giocando bene nel club. L'importante è stare bene, poi le scelte spettano al ct. Ma la convocazione -ha precisato- me la dovrò meritare domenica dopo domenica». Leggi l'articolo completo su
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