«Sono molto amareggiato perché era la gara più importante dell'anno e semplicemente sono andati più forte - ha spiegato Tortu a caldo - È la prima bella batosta che prendo. A me sembra di aver corso bene, ero rilassato. Negli ultimi metri ho mollato quando ho visto che erano andati via. Oggi non era importante il tempo, era importante vincere o prendere una medaglia. Non è stato così e sono proprio arrabbiato».
E dire che il forfait - affaticamento muscolare - del francese Jimmy Vicaut (9"97 in semifinale) a poco dal via, era sembrato offrire a Tortu una chance in più di medaglia. Il 10"12 con cui aveva vinto la propria semifinale lasciava sperare in una gara di tutt'altro spessore. «Adesso dobbiamo pensare a correre la staffetta» ha aggiunto. Nell'intervista a caldo nell'immediato dopo gara Tortu si è lasciato anche scappare una parolaccia: «La tosse? Non c'entra un c****...»
L'amara prestazione di Tortu era stata preceduta dall'esaltante terzo posto di 'Yeman' Crippa nei 10.000. Un podio continentale, stavolta a livello assoluto, dopo che nella scorsa stagione il 21enne delle Fiamme Oro si era aggiudicato il titolo europeo under 23 dei 5.000. Con i capelli tinti biondo platino, Crippa ha chiuso in 28'12"15, interpretando al meglio una gara tattica, corsa a strappi nella seconda parte dopo un avvio regolare, alle spalle del francese Mourad Amdouni (oro in 28'11"22) e del belga Bashir Abdi (argento in 28'11"76).
L'azzurro - nato in Etiopia ed adottato da una coppia milanese che lo strappò con i fratelli ad un orfanotrofio di Addis Abeba - ha fatto valere le sue qualità nel rettilineo conclusivo superando lo spagnolo Adel Mechaal. «Ci ho creduto fino all'ultima curva - le parole di Crippa - e mi sono detto che la medaglia l'avrei dovuta prendere. Tranne i primi due nessun altro stava meglio di me. Mi sono meravigliato per come ho corso i 10.000, ma non smetterò di fare i 5.000 e sabato ci riprovo su questa distanza».
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