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«E i commenti di altri sui social fanno pensare che non ci sia il benché minimo rispetto per le donne, per le sportive, per la loro passione - prosegue Morace, prima allenatrice donna di un club professionistico ai tempi della Viterbese -. Il mondo del calcio deve contribuire a superare tutte le forme di discriminazione, non a esasperarle, come troppo spesso ancora accade: mi batterò sempre perché gli stadi siano ospitali per tutte e tutti».
«Auspico un cambiamento culturale essendo ben consapevole che il problema non riguarda solo le curve ma in generale tutti i livelli, anche e soprattutto al modo in cui si parla e si racconta lo sport al femminile ed in particolare il calcio», conclude Morace. Leggi l'articolo completo su
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