Da due stagioni nelle giovanili della Lazio ha spiegato la sua scelta con un lungo post su Facebook: «Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio. Non ho avuto nessuna divergenza con l'allenatore (Andrea Bonatti, ndr) che è sempre stato onesto con me. Lascio perché questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, ed essere trattato pure come una m...., dopo tutti i sacrifici che ho fatto».
Parole forti che lasciano poco spazio alle interpretazioni: «La Serie A è piena di stranieri che guadagnano un sacco di soldi, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene». La società biancoceleste, però si difende: «È un tema che va affrontato senza polemiche e riguarda tutto il calcio nazionale la posizione del club e la Lazio è uno dei club con il minor numero di stranieri».
Unico a sostenerlo pubblicamente è stato Riccardo Marchizza, difensore della Roma classe '98: «Non lasciare che tutta la m... che hai elencato possa allontanarti dalla cosa che ami di più. Altrimenti gliela daresti vinta». Cardelli però la sua scelta l'ha fatta e andrà in Usa: «Il calcio lì è anni luce indietro, ma almeno ha un briciolo di dignità, quella che noi abbiamo perso». Poi un pensiero al laziale Lombardi, a segno all'esordio a Bergamo con i biancocelesti: «Mi sono emozionato, un ragazzo italiano che corre e suda per la maglia, questo è quello che dovremmo vedere sempre». Leggi l'articolo completo su
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