Bentornati a Zemanlandia, il Pescara ricomincia subito a volare

Zdenek Zeman
Una domenica di serie A divertente, decisamente d’altri tempi. Ad illuminarla il lampo proveniente da Pescara, con l’inequivocabile marchio Zemanlandia. La squadra abruzzese, derelitta e fluttuante inerme verso la serie B, si è rianimata all’improvviso alla prima ricomparsa del tecnico boemo. 


«Vecchio io? Ci sono tanti giovani peggiori di me», aveva dichiarato Zeman, 70 anni a maggio, alla vigilia del match col Genoa. Forse non ce l’aveva col povero Juric, sommerso con 5 gol (a zero) e finito inevitabilmente sulla graticola per l’umiliazione. Dopo mezz’ora i tifosi del Grifone hanno abbandonato le tribune dello stadio Adriatico per protesta, proprio mentre quelli pescaresi entravano al termine dello sciopero proclamato per contestare le malefatte dei biancazzurri. Solite sliding doors calcistiche. Oggi quelle del Salone d’onore si sono d’imporovviso riaperte per Zeman, ormai scaricato in cantina fra gli almanacchi impolverati del calcio Anni 90 e della rivoluzione del quattro-tre-tre.

Nel Pescara che ieri ha cominciato a ridare dignità alla sua stagione ha brillato Alberto Cerri, 20 anni, nipote di Ercole Gualazzini gregario di Felice Gimondi. Arrivato a gennaio al Pescara, via Spal, quando nasceva Zemanlandia faceva tappa a Roma sponda Lazio, esaltata dai gol di Signori. Di quella rivoluzione ieri è stata scritta una piccola appendice Leggi l'articolo completo su
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