In ogni caso, il concerto per i 40 anni del suo disco-spartiacque si è protratto per la durata-monstre di tre ore e mezzo, tra problemi tecnici (non ultima, l'irruzione del collegamento con Fazio e Totti sovrapposto alla canzone Giulio Cesare), polemiche e intoppi, sfoderando anche qualche sorpresa. Tipo il ritorno al suo fianco dell'ex-compare del Folkstudio Francesco De Gregori, col quale Venditti ha sempre avuto un rapporto altalenante. Oppure la rivelazione-Ermal Meta, così ingombrante da finire col rubare la scena al padrone di casa. Un Antonello con capelli più neri dei tempi del Circo Massimo (1983), tanto generoso quanto svociato, che a volte è sembrato perdere il filo delle canzoni. Ma tant'è. Bomba o non bomba, Antonello arriverà a Roma: il prossimo appuntamento con la festa di Sotto il segno dei Pesci è in programma infatti il 21 e 22 dicembre al Palalottomatica. Ma dopo questo kolossal veronese, cosa resterà al pubblico del Grande raccordo anulare, per citare il sublime Venditti-Guzzanti? Speriamo non solo il comico Dado. Leggi l'articolo completo su
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