Problemi in parte che ha subito pure Vasco Rossi: «mi ricordo quando mi sputavano per strada, mi consideravano un pericolo pubblico e le mie canzoni proibite, come fossero il male». È un po’ come se, dopo il Modena Park di due anni fa per i 40 di carriera, avesse aperto un nuovo capitolo. Con la sua musica, quindi. Anzi con il «punk rock, questo il taglio che voglio dare alla scaletta». Scaletta che - «scordatevi quella dell’anno scorso, perché è tutta diversa», dice - vuole condurre a emozioni forti». Scaletta «“dura” come sono i tempi, e “pura” come sono io». Non ci sono medley e né auto celebrazioni. Qui si fa la storia, Mi si escludeva, Buoni o cattivi, La verità, Quante volte. Si inizia così. Un totale di 29 canzoni, come 29 anni dal primo San Siro, “Fronte del Palco”, «cioè quando ci fu una sorta di rivoluzione copernicana: allora, solo le star straniere riempivano gli stadi», ricorda. Ci sarà anche “Vivere” che non fa dal 2011. Sei concerti in totale a Milano. Numero che sottolinea più volte perché non li ha mai fatti prima (il massimo era stato 4 con Vasco Live Kom nel 2011 e nel 2014). Dopo Milano, due date consecutive a Cagliari (il 18 e il 19 giugno): una “nave rock” brandizzata salperà da Genova e arriverà nel capoluogo sardo con il suo carico di 50 bilici per trasportare attrezzature, palco e fan. «Il concerto, il mare… una cosa tira l’altra, e credo che ci si divertirà molto. Peccato non possa essere io a bordo, anzi vorrei essere io alla guida».
E tra una chiacchiera e un’altra, il Komandante fa un passaggio dovuto quello sul secondary ticketing (chi organizza i suoi concerti è LiveNation, andata sotto riflettori proprio per il bagarinaggio online) «danno soprattutto per l’artista. Io vado sul palco solo per comunicare, divertire ed emozionarmi: per cui se si vendono bene, se no resto a casa. Il resto è acqua sul bagnato». Non manca di ricordare Massimo Riva, il suo chitarrista storico («era il mio Keith Richards»), di cui ricorre il ventesimo anniversario della morte: «Era un bella testa di cazzo, che ha vissuto come voleva e che è morto come voleva. La vera icona rock»
Con lui, in questa carrellata di concerti, Golinelli detto Il Gallo al basso che si alternerà con il "Torre”, Andrea Torresani.
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