L'allestimento della regista Katie Mitchell (con protagoniste Diana Damrau e Aleksandra Kurzak) sembra dunque far discutere ancor prima del debutto tra condanne e chi lo difende perché "l'arte non ha bisogno di scuse".
Non è la prima volta di uno stupro all'Opera di Londra: nove mesi fa il Covent Garden ha dovuto fare le sue scuse ufficiali dopo i lunghissimi fischi rivolti dal pubblico alla rappresentazione di Guillaume Tell di Damiano Michieletto che appunto rendeva esplicito uno stupro al terzo atto dell'opera. A fine rappresentazione il direttore della Royal Opera House, Kasper Holten, diffuse un comunicato. Leggi l'articolo completo su
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