«Ho scelto di riprendere Evita a vent'anni dalla primissima edizione - ha ammesso Piparo alla presentazione di ieri alla Casa Argentina - e ho deciso di scriverlo in italiano, perché ritengo che questa storia, con i suoi temi così attuali, vada capita parola per parola. Ho scelto Malika perché è un'artista di forte personalità e conosce bene la musica. Evita è un'opera rock, abbiamo voluto accentuarne proprio questa componente» ha aggiunto il direttore artistico del Sistina, che ha tradotto i testi di tutte le ventisette canzoni scritte da Rice, tra cui la popolarissima Don't Cry for me Argentina e l'Oscar You Must Love Me.
«Musicalmente lo spettacolo è molto complesso, ho dovuto studiare moltissimo e ora ho l'ansia da prestazione come all'esame di maturità - ha scherzato la Ayane, formatasi professionalmente al Teatro alla Scala - Però è un'ansia sana: sono molto contenta di partecipare a uno spettacolo che riporta la complessità musicale su un piano semplice e di massa, un po' come è stato per Jesus Christ Superstar. Evita è una donna pazzesca, un modello fortemente edificante» ha continuato la cantante milanese, affiancata sul palco, tra gli altri, da Filippo Strocchi nel ruolo del Che, Enrico Bernardi nei panni di Juan Perón e Tiziano Edini in quelli di Augustìn Magaldi. «Se ballerò? Ci provo, mi diverto - ha ammesso la Ayane Non mi aspetto di ricevere proposte del balletto del Bolshoi, ma penso ci si debba sempre mettere in discussione. E credo di essere anche ringiovanita». Leggi l'articolo completo su
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