«Mai avrei pensato - spiega Strabioli, che nello show interpreta Monsignor O'Hara - di recitare al fianco di una suora vera. Si sa che noi dello spettacolo siamo un po' scollacciati, ma persone come Cristina ti fanno vedere la chiesa sotto un altro punto di vista». E le gag nel backstage non mancano. «Ogni tanto si dimenticano che ci sono io - racconta la suora appartenente all'ordine delle Orsoline - e scappa qualche parolaccia. Allora mi chiedono se ho sentito e io rispondo che il velo mi ottura le orecchie. Mi succedeva lo stesso con J-Ax a The Voice. Apparivo sempre quando ne aveva appena detta una delle sue».
Grande sintonia dunque tra i ventitré membri del cast, che ogni sera danno vita a uno spettacolo mozzafiato, impreziosito dai venticinque brani musicali scritti dal premio Oscar Alan Menken e tradotti da Franco Travaglio. «Quando rientriamo a casa dopo la performance - scherza Strabioli - c'è chi va a bere una birra o chi esce con l'amante. Suor Cristina invece torna in convento. A primo impatto può sembrare strano, ma se un giorno riusciremo a considerare normali le diversità, non ci stupirà più neanche una suora sul palcoscenico».
Non solo teatro però. I due artisti partecipano attivamente alla riunione di redazione e Cristina racconta della sua esperienza in Brasile. «Da novizia ho vissuto per due anni in una periferia di San Paolo e organizzavo spettacoli teatrali con i bambini delle favelas. Anche in quell'occasione il canto mi è venuto in aiuto». Leggi l'articolo completo su
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