Prima alla Scala di Milano, conto alla rovescia per Tosca. Chailly: «Roma sarà centrale»

Chailly
MILANO - È la prima volta che la Tosca di Puccini inaugura la stagione del Teatro alla Scala. Prove iniziate e biglietti esauriti, tra la conferma della presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro dell’Interno Lamorgese e attese. L’opera - al Piermarini dal 10 dicembre all’8 gennaio - è già sold out non solo per la Prima (prezzi da 2.500 a 50 euro), ma per tutte le 6 recite successive, compresa l’anteprima giovani under 30 del 4 dicembre, con file lunghissime dalle prime ore della mattina del giorno di apertura delle vendite. Dati che danno ragione ad Alexander Pereira: «Se avessi il doppio dei biglietti, riempirei il teatro», aveva detto il Sovrintendente della Scala che da marzo sarà sostituito da Dominique Meyer. Tosca è molto attesa. Ad andare in scena il libretto del 1900 con l’edizione critica di Roger Parker per alcuni versi inedita. Battute aggiunte (come quelle al “Vissi d’arte”) affidate ai personaggi principali, a Tosca, al Barone Scarpia e a Cavaradossi, un Te Deum diverso.


RICCARDO CHAILLY «Sto lavorando bene e con serenità. Senza nervosismi. Ho studiato una Tosca nuova. Con l’orchestra navighiamo a vista, riportando alla luce fraseggi e dinamiche dell’edizione critica interessanti», ha detto Chailly dal Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini del Scala di Milano che il 7 dicembre sarà sul podio della direzione. Le parole del Maestro, pronunciate durante il convegno “Tosca la primadonna all’opera” premono il pulsante del conto alla rovescia della Prima. «Continua il mio viaggio integrale di Puccini, che vorrei concludere nei prossimi anni», dice Chailly che promette sorprese. Non solo nella «partitura complicata di cui si seguiranno i metronomi pucciniani, in cui i 17 temi dell’opera diventeranno ossessioni meravigliose», ma anche nella bravura dell’orchestra «a cui Puccini chiede una funambolica corsa» e nelle scelte di Davide Livermore, «regista che continuerà a sorprendere» dopo il suo debutto alla Scala con Tamerlano di Händel, con Don Pasquale di Donizetti e con l’Attila di Verdi che ha inaugurato la passata stagione.

ROMA E Chailly anticipa: «Roma sarà presente nei suoi tre luoghi emblematici», sede dell’azione di cui si fa co-protagonista con Castel Sant’Angelo, Sant’Andrea della Valle, Palazzo Farnese. Ma l’aria romana, tra temi politici e presunto (per alcuni versi smentito) anticlericalismo, è in tutta l’opera.

TOSCA È la prima volta che il capolavoro di Puccini apre una Stagione scaligera, con la sua protagonista considerata - tolta Fedora di Umberto Giordano - la prima donna in assoluto dell’opera, tra pantomime e metateatralità, tra amore, gelosia e vendetta, prima donna su cui si incentra una narrazione scenica e creativa. A renderla tale aveva pensato all’epoca pucciniana l’interpretazione splendida di Sarah Bernardt.

GENESI Parte dall’innamoramento di Puccini della Tosca di Victorien Sardou, in scena al Teatro Filodrammatici di Milano nel 1889. Si rivolse a Giulio Ricordi per ottenere i diritti dell’autore e poterne usare il soggetto. Illica e Giacosa scrissero il libretto, si passò da 5 a 3 atti. L’opera fu completata nel 1899, andò in scena il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma.

PERSONAGGI Il focus è nella triade Tosca-Barone Scarpia-Cavaradossi. Le voci alla Scala saranno del soprano Anna Netrebko (Tosca) - al quarto 7 dicembre -, Francesco Meli (Cavaradossi) - al terzo 7 dicembre -, e Luca Salsi (il Barone Scarpia), al secondo 7 dicembre. Le scene di Giò Forma, i costumi di Gianluca Falaschi e i video di D-wok.


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