Nessuna Eredità in tv, ma quella di Meloni - in politica - è auspicabile per Pino Insegno? «È una cavolata», risponde a Repubblica il doppiatore e conduttore ma soprattutto, amico di Giorgia Meloni. «Non ci penso a candidarmi, da nessuna parte. Continuo col mio lavoro, ho tante cose da fare e che sto già facendo», sottolinea il membro della Premiata Ditta.
I progetti
Dopo la promessa sfumata dell'Eredità, che gli era stata promessa e poi invece è finita a Marco Liorni, Insegno annuncia di avere nuovi progetti: «Ho il teatro, i corsi di formazione, la web serie per Poste. E una sit-com. Ne parlerò più in là, non dichiaro più nulla da mesi. Mi sono stufato», racconta a Repubblica.
Da sottolineare che la Rai ha già ufficializzato il suo pacchetto fiction: una su Mussolini, un’altra sulle Foibe, programmi su D’Annunzio e Marinetti ma un prodotto a nome di Pino Insegno non compare. Certo, sono ancora in fase di valutazione le strategie della sezione Intrattenimento. E lì chissà. «Ma è un’idea sua, per ora», si spiffera ai piani alti della tv di Stato, se si chiede conto di quale sit-com possa avere in cantiere il doppiatore che di tanto in tanto si presenta a Palazzo Chigi.
La politica
Pino Insegno nuovo volto della destra? Su una sua possibile discesa in politica dice: «Magari un giorno sì, ma dopo i 70 anni», aveva raccontato proprio a Repubblica. La tv e il doppiaggio restano i suoi punti fermi: «Ho doppiato 400 professionisti, ho fatto 600 puntate in tv. In panchina io? Non ci sto».
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