Piero Chiambretti torna su Canale 5 con 100 bambini: «Tv trash? Anche se è orribile, va capita»

Piero Chiambretti torna in tv su Canale 5 in prima serata con "La Tv dei 100 e Uno". Cento sono i bambini che partecipano al programma, uno è lui il conduttore

Piero Chiambretti

Piero Chiambretti torna in tv su Canale 5 in prima serata con "La Tv dei 100 e Uno". Cento sono i bambini che partecipano al programma, uno è lui il conduttore.

Che cosa faranno i bambini?

«Faranno i bambini. Questa è la prima cosa da dire, visto che in tv il trionfo della banalità è diventato il leitmotiv che permette a tutti di portare risultati. I bambini sanno fare tutto e meglio di noi, sono i grandi di domani, diventeranno top manager, calciatori, componenti di governi. Se si troveranno a vivere in un mondo orribile la colpa è dei grandi di ieri non dei grandi di domani».

Una boccata di aria fresca...

«Visto che tutti dicono che la tv è vecchia allora ringiovaniamola con 100 bambini dai 6 ai 10 anni. Sono diventato padre in età non più giovanissima e quindi ho potuto osservare da vicino una figlia e ogni giorno ho scoperto quanto una bambina ti possa insegnare. C'è anche lei nel programma, ma nessuna raccomandazione, ha fatto meno di tutti gli altri e io non ho mai detto durante il programma che è mia figlia, proprio per evitare i soliti fessi che con la tastiera scrivono dei raccomandati. Del resto io detesto i raccomandati e quando me li hanno proposti li ho sempre rimandati al mittente». 
 

Dopo trash e volgarità si volta pagina. Il monito di Pier Silvio Berlusconi al Grande Fratello non è casuale.

«La Tv dei 100 e Uno è un programma pulito, leggero, di evasione, dove dentro ci sono tutti gli elementi della grammatica tv: musica, parole, atmosfere, sorprese, divertimento, primi piani. La tv trash i ragazzi non la guardano. Semmai il problema è per le generazioni più adulte che però possono scegliere se vederla o non vederla. Il trash può anche piacere e divertire quando però tracima in altre cose supera il limite. La tv è uno spaccato della realtà, visto che fuori a succede di tutto, quindi una tv troppo edulcorata può sembrare una campana di vetro. Oggi la più grande provocazione penso sia la sobrietà».

Tutte le reti televisive fanno l'occhiolino ai social, ma non è un po' rischioso?

«I bambini della generazione Z sono nativi digitali, invasi e annegati nei social che possono essere sempre pericolosi. Farlo capire ai ragazzi non è facile perché sono abituati a convivere con tablet, smartphone, tv ed è difficile staccarli da TikTok o Instagram. Il trash anche nella sua versione orribile va capito, è il contrario del glamour e del radical chic. Attenti a non superare il limite del buon senso e del buon gusto. Io non l'ho mai fatto perché ho buon senso e buon gusto. Bisogna fare attenzione a mettere il freno, perché la vita è trash...».

Quali ascolti si aspetta per il suo nuovo programma?

«Io ho già vinto: un programma con 100 bambini nella tv italiana e mondiale non si è mai visto. I numeri li lascio ai ragionieri». 

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