Quella degli anni Settanta quando era possibile credere in una Musica Ribelle che, una nota dopo l'altra e insieme a tante altre cose, avrebbe contribuito a cambiare il mondo. Con questo titolo, che è poi lo stesso di una celebre canzone di Finardi, il 29 settembre approda al Teatro Nuovo, in prima nazionale, un musical nuovo di zecca scritto e prodotto da Pietro Contorno con la sua compagnia Todomodo (la stessa che portò due anni fa nei teatri un eccellente allestimento di Spring Aweakening) e con Bags Entertainment, la collaborazione drammaturgica di Francesco Niccolini e la regia di Emanuele Gamba. Musica ribelle è una storia intrecciata di passato e presente dove gli anni del rock milanese anni 70 (sulle note di canzoni come Extraterrestre, La Radio, Trappole) raggiungono il nostro contemporaneo affollato di elettronica e forse «di troppe sotto-etichette, un tempo si diceva rock e finiva lì» (Finardi dixit).
In un vecchio scantinato in disuso una street gang di giovani rapper e graffittari deve preparare uno show, ma tra quelle mura scoprirà una storia che porta dritti al 1973, a un collettivo politico che proprio lì aveva stabilito un quartier generale artistico ed espressivo. Musica dal vivo, grande energia rock, le migliori canzoni di Finardi e una storia trans-generazionale dove è la libertà il sogno inseguito dai giovani di ieri e di oggi. «Noi, che comunque abbiamo anche tradito i nostri sogni spiega Finardi avevamo la sensazione che ci potesse essere un progresso continuo. I giovani d'oggi non hanno questa certezza». Nel cast, tra gli altri, Federico Marignetti, Massimo Olcese e Mimosa Campironi. Leggi l'articolo completo su
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