Sette Storie è un programma di inchiesta che – secondo quanto promesso dalla Maggioni – non avrà nessun tabù sugli argomenti da affrontare, seppure vada in onda sulla rete ammiraglia di una azienda tradizionale come mamma Rai. Le prime due puntate sono state dedicate agli Usa dopo la morte di Floyd e alla sicurezza delle infrastrutture in Italia, soprattutto i ponti autostradali. Sugli altri temi del programma - scritto e curato da Monica Maggioni con Roberto Fontolan, Anna Migotto, Marcello Sorgi e Giovanna Boursier, i videomaker e la regia affidata ad Alessandro Capitani, recente vincitore di un David con il suo cortometraggio - è top secret, «anche perché siamo in piena costruzione».
A chi ha criticato il budget eccessivo il direttore Coletta ha spiegato che si tratta di un programma interno Rai i cui costi «sono esattamente in linea con i consuntivi dei progetti di seconda serata». A chi invece ha storto il naso per il 7,7% di share nella prima puntata Coletta ha detto che «gli ascolti sono in media con quelli della seconda serata di Rai1 anche se il programma non strizza l’occhio agli ascolti ma pensa a un target alto».
Comunque la Maggioni rappresenta una garanzia dal punto di vista del giornalismo. «È la mia vera passione, quella che avevo fin da quando ero bambina», ha confessato l’ex presidente Rai. E come dice Coletta: Sette Storie è qualcosa di diverso rispetto ai soliti talk che imperversano in tv. Poi in autunno si riparte per tutta la stagione con un nuovo titolo.
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