La donna ha poi spiegato di aver deciso di uscire allo scoperto dopo che Samantha Geimer, che Polanski ha ammesso di aver violentato nel 1977 quando lei aveva 13 anni, nei mesi scorsi ha chiesto l'archiviazione del caso, a causa del quale il regista passò 42 giorni in prigione, prima di fuggire in Europa, e altri dieci mesi in carcere e agli arresti domiciliari in Svizzera nel 2009 su mandato degli Stati Uniti, rifiutando poi però l'estradizione.
"Parlo adesso - ha aggiunto Robin - in modo che Samantha e il mondo sappiano che lei non è stata l'unica minorenne aggredita da Roman Polanski". Leggi l'articolo completo su
Leggo.it